La cessione del quinto è oggi una tipologia di prestito molto richiesta che può essere concessa anche ha chi ha avuto problemi di affidabilità creditizia.

Si tratta di un prestito personale a tasso fisso: il debito contratto sarà rimborsato all’ente che lo ha erogato, attraverso una trattenuta in busta paga (o dalla pensione) con importo non superiore a un quinto dello stipendio mensile netto.

La cessione del quinto non può avere una durata superiore ai 120 mesi e non richiede una particolare spiegazione per la quale viene richiesta. Tale prestito può interessare sia dipendenti pubblici che privati (con contratto a tempo indeterminato) o pensionati.

I lavoratori con contratto a tempo determinato, potranno invece usufruire della cessione a patto che il debito venga estinto non oltre la scadenza del contratto lavorativo.

Documentazione e condizioni contrattuali

Per poter richiedere la cessione del quinto, il richiedente dovrà presentare tutta la documentazione personale ed anagrafica e le certificazioni per l’inquadramento della posizione lavorativa reddituale.

Se a chiedere il finanziamento è un soggetto pensionato, basterà mostrare il cedolino per la pensione. I dipendenti privati e pubblici invece dovranno presentare l’ultima busta paga, il certificato di stipendio avente data di assunzione, la retribuzione sia annua che mensile e l’importo relativo al TFR (Trattamento di Fine Rapporto) maturato con eventuali trattenute presenti in busta paga.

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Il contratto di cessione del quinto deve necessariamente contenere: il tasso di interesse, l’ammontare del finanziamento, il numero delle rate con importo e scadenze, le condizioni, eventuali spese aggiuntive, coperture assicurative e garanzie.

Come estinguere la cessione del quinto

È possibile estinguere il prestito attraverso il versamento dell’intero debito rimanente ed il pagamento di una penale (pari all’1% della somma dovuta). Se il contratto lo prevede, la penale può essere evitata pagando esclusivamente le spese di istruttoria e l’imposta di bollo.

Si può recedere dal contratto entro i 14 giorni dalla sua stipula, mandando una raccomandata con ricevuta di ritorno alla banca o all’intermediario.

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